Praia a Mare
Nell Parco nazionale del Pollino,
Praia non è solo l'incanto della sua costa e delle acque azzurre del mare
ma anche l'incanto della montagna incontaminata
Il Pollino
condiviso dalle province di Potenza,
con i suoi 192 565 ettari,
di cui 88 650 nel versante della Basilicata
e 103 915 in quello della Calabria,
è il parco naturale più grande d'Italia.
Prende il suo nome dal
Storia
Si estende in 56 comuni,
di cui 32 in Calabria
e 24 in Basilicata,
e 4 riserve
orientate:
Rubbio, in Basilicata, e
Raganello,
Lao e Argentino in
Calabria.
sono coperte
di neve per molti mesi dell'anno.
Dalle cime, ad occhio nudo,
si
osservano, ad occidente,
le coste tirreniche di Maratea, Praia a Mare, Belvedere Marittimo
il litorale ionico.
L'emblema del parco è il pino loricato (Pinus heldreichii),
specie endemica italiana,
presente in altre stazioni fitoclimatiche
delle montagne balcaniche e greche
Territorio
come Scalea, Papasidero
altri sono importanti dal
punto di vista socio-culturale
come San Paolo Albanese, San Costantino Albanese,
Il paese più alto del parco è Alessandria del Carretto
Il paese più alto del parco è Alessandria del Carretto
con i suoi mille metri s.l.m.,
Tra gli edifici religiosi
in territorio
calabro, ricordiamo
il complesso monastico della Madonna delle Armi a Cerchiara
e ruderi di conventi, come quello del Colloreto a Morano Calabro,
mentre in Basilicata, nel comune di San Severino Lucano,
a circa millecinquecento metri di quota,
nel cuore del parco,
è situato il santuario della Madonna del Pollino,
meta di un culto religioso
profondamente radicato nella gente del luogo.
All'interno della valle del Mercure,
in territorio di Rotonda,
sono stati ritrovati interessanti reperti
Flora
Tra le tantissime specie arboree presenti nel Parco
vi sono l'abete bianco,
il faggio,
tutti e sette i tipi di aceri d
i cui l'acero di Lobelius,
diverse specie di querce, castagni,
ed alle quote più elevate
e sui pendii più ripidi è presente
il Pino loricato, specie rarissima
che si adatta agli habitat più ostici,
si osservano soprattutto in primavera,
campanule e, in estate, il raro giglio rosso,
oltre ad innumerevoli specie di piante officinali
ed aromatiche,
tra le quali la fanno da padrona le Labiatae,
con molteplici specie di menta
ed inoltre tutte le varietà di timo,
Fauna
Anche la fauna è varia,
e comprende specie ormai estinte
in altre zone montuose.
Sono presenti l'aquila reale,
il picchio nero,
il gracchio corallino, il lanario,
il capovaccaio, il nibbio reale, il gufo reale,
il gufo comune, il corvo imperiale,
il falco pellegrino, il driomio, il lupo appenninico,
il gatto selvatico, il capriolo autoctono di Orsomarso
e la lontra.
Di recente sono stati reintrodotti
- Sinni (97 km)
- Lao (64 km)
- Coscile (49 km)
- Esaro (44 km)
- Sarmento (36 km)
- Raganello (32 km)
- Frido (25 km)
- Saraceno (25 km)
- Abatemarco (20 km)
- Rosa (19 km)
- Argentino (19 km)
- Peschiera (17 km)
Attività
Consigliato a chi ama il trekking
e l'escursionismo in generale,
grazie però alla varietà dei paesaggi
presenti in questa zona,
vi si praticano diversi sport.
Infatti è meta, oltre che per gli amanti dell'alpinismo,
degli gli appassionati del torrentismo,
del rafting, dello sci di fondo, della speleologia
e della mountain bike.
Vette principali
- Serra Dolcedorme (2267 m)
- Monte Pollino (2248 m)
- Serra del Prete (2181 m)
- Serra delle Ciavole (2127 m)
- Serra di Crispo (2053 m)
- Cozzo del Pellegrino (1987 m)
- La Mula (1935 m)
- Monte Alpi (1900 m)
- Monte Caramolo (1827 m)
- La Montea (1825 m)
- Monte La Caccia (1744 m)
- Monte Sparviere (1713 m)
- Timpa Falconara (1656 m)
- Monte La Spina (1652 m)
- Timpa di San Lorenzo (1650 m)
- Monte Palanuda (1632 m)
- Monte Zaccana (1580 m)
- Monte Cerviero (1450 m)
- Monte Sellaro (1439 m)
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